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by Cristiana Ubaldi
di Francesca Bongioanni
I trattamenti di PMA aumentano le probabilità di una coppia di concepire un bambino. Ma le percentuali di successo dipendono da molti fattori: la prerogativa principale è la formazione di un embrione geneticamente normale e competente, ossia in grado di impiantarsi nell’utero e determinare la nascita di un bambino sano. Purtroppo, la maggior parte degli embrioni umani, sia concepiti spontaneamente sia in vitro, presentano anomalie genetiche che impediscono agli embrioni stessi di impiantarsi o che portano a un aborto. Il medico e il paziente devono affrontare insieme questo percorso e ciò che lo caratterizza, basandosi su importanti strumenti, in primis l’umanizzazione delle cure.
L’incertezza
Abbiamo alcuni strumenti per capire se un embrione presenta anomalie genetiche, sia in fase di pre-impianto, mediante l’analisi genetica degli embrioni ottenuti in vitro, sia in gravidanza. Tuttavia per quanto la tecnologia aumenti la sua efficacia e accuratezza, non è possibile eliminare l’incertezza del risultato di questi trattamenti. La variabilità biologica rende difficile identificare punti fermi e certezze in questo ambito della medicina più che in altri.
Il Fallimento
Il fallimento dei trattamenti di PMA può dipendere da anomalie presenti nelle cellule riproduttive – maschili o femminili – da un errore nella loro combinazione o, più raramente, da un ambiente sfavorevole nel quale l’embrione viene trasferito e deve svilupparsi. Nonostante la presenza di tutte queste variabili, gli ampi studi scientifici, i protocolli e linee guida costituiscono le certezze più solide che orientano la corretta pratica clinica. Se è vero che ogni persona e ogni coppia sono uniche, d’altra parte per trattarle nel modo più corretto ed efficace è importante capire quali sono le caratteristiche cliniche più rilevanti per poter offrire il miglior trattamento possibile.
La personalizzazione
Non esiste un protocollo adatto a tutti, ma esistono i trattamenti più corretti per uno specifico gruppo di pazienti. La personalizzazione non consiste nello scegliere un trattamento unico per una specifica persona, ma nell’individuare il percorso clinico più adatto sulla base delle caratteristiche cliniche e psicologiche. Non è corretto né produttivo uscire dai protocolli senza un razionale o evidenze scientifiche solide. E’ d’altra parte importante capire quali siano le esigenze cliniche e psicologiche di ogni individuo e personalizzare il percorso nell’ottica di un approccio multidisciplinare di cura, basato sulla scienza ma che metta al centro la persona.
Umanizzare le cure
L’umanizzazione della cura consiste nel trovare un equilibrio tra le conoscenze scientifiche e l’unicità delle persone. Gli operatori sanitari dovrebbero avere sempre un approccio ‘umano’ con i pazienti, tuttavia le esigenze cliniche, ma soprattutto emotive, richiedono un’accurata personalizzazione del percorso che sempre più spesso viene sostenuto da tutta l’equipe. E’ importante che i pazienti ricevano le migliori cure, ma altrettanto importante è che si sentano supportati e capiti da tutte le figure professionali presenti in un centro di PMA per migliorare l’aderenza ai trattamenti e quindi i risultati, ma soprattutto l’esperienza vissuta durante tutto il percorso. Non possiamo garantire la gravidanza a tutte le coppie, ma dobbiamo essere certi di aver fatto il meglio possibile per ogni paziente e che questi lo percepisca.